22 Settembre 2017
Si segnala il contributo: "I LIVELLI ESSENZIALI DELLE PRESTAZIONI E I NUOVI "DIRITTI CULTURALI" di S. Cavaliere, pubblicato su Rivista AIC (n. 3/2017), raggiungibile dal link sottostante.
L'articolo si propone di dimostrare l'esistenza, nel nostro ordinamento, di un diritto di accesso ai beni culturali o alla cultura. A tal scopo si esaminerà il d. l. n. 146 del 2015, recante "misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico artistico della Nazione", che ha incluso tra i servizi pubblici essenziali l'apertura al pubblico di musei e altri istituti e luoghi della cultura, al fine di sottoporre quest'ultima alle norme contenute nella legge n. 146 del 1990 (la quale disciplina l'esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e la salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati). Il diritto di accesso alla cultura trova il suo fondamento oltre che in diverse Convenzioni internazionali ed europee, nella Costituzione repubblicana e soprattutto nell'art. 9 Cost., assumendo la forma di un diritto a prestazione. Vengono, pertanto, analizzate le prospettive che questo "nuovo diritto" può comportare nella "materia" beni culturali e, specialmente, le possibili conseguenze riguardanti le competenze tra Stato e Regioni, anche in considerazione dell'art. 01 del decreto di cui sopra, che ha inserito la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio storico-artistico nei livelli essenziali delle prestazioni di cui all'art. 117 Cost., c. 2, lett. m).