Il titolo pone l'accento sull'unità della materia che l'artista modifica, facendole acquisire nuovi valori semantici – un prato – e sui quattro tempi dell'intervento trasformativo, quattro fasi in cui la natura compie un ciclo autonomo di crescita: il dissodamento, la rastrellatura, la semina e i tagli.
Un ciclo di progressiva purificazione del suolo – dagli infestanti, dall'intervento umano – che culminerà, alla fine, con un segno di Icaro: una geometria, una spirale quadra, già proposta dall'artista in Etcoetera (Square Spirals) del 1978, una forma continua, di tradizione classica e mediterranea, che diventa misura di uno spazio concreto.